Tecnologia

xDams è una web application sviluppata interamente in Java 2EE – basata sul framework open source Java Spring – che da un lato riceve le richieste provenienti dal front-end web, e dall’altro interagisce con lo strato di gestione del repository XML e della digital library.

Sul repository XML sono, inoltre, disponibili servizi di “data provider” basati sul Protocol for Metadata Harversting dell’Open Archives Initiative (OAI-PMH v2.0), per l’interazione, lo scambio e il riuso delle informazioni detenute verso sistemi informativi differenti (CulturaItalia, Euopeana, Sistema Archivstico Nazionale).

xDams utilizza tecnologie DHTML, CSS 3, Jquery, ed è pienamente funzionante sia su sistema operativo Windows che su ambienti Linux. xDams OSS utilizza la versione Open Source di ExtraWay XML DB.

Caratteristiche dell’infrastruttura
La struttura di xDams, fortemente modulare, può essere collocata interamente su un unico apparato o scalata su un numero variabile di macchine. L’intero ambiente software è del tutto indipendente dalla piattaforma di installazione, che può essere proprietaria (Microsoft Windows Server) o open source (Linux, nelle diverse distribuzioni).
Sono supportate molteplici configurazioni software, sia sul lato Web Server (Apache http Server, Microsoft Internet Information Server, ecc.) che sul versante applicativo, utilizzando un Servlet Container (Tomcat, Jetty, ecc.) o un Application Server (Jboss, GlassFish, ecc.). Tutta l’architettura può essere realizzata attraverso un ambiente di virtualizzazione (VirtualBox, VMWARE o Virtual server di Microsoft).

xDams può essere calato in un’architettura tecnologica che soddisfi i requisiti di espandibilità orizzontale e verticale.
Espandibilità verticale, ovvero un sistema che sia in grado di essere messo in produzione su un unico livello hardware e sia di espandersi sui i n livelli definiti.
L’espandibilità orizzontale può essere garantita dalla clusterizzazione dei servizi e/o dalla gestione degli stessi su macchine dedicate.
Quindi l’applicazione dovrà poter essere gestita, in relazione alle esigenze di servizio, da un unica macchina, da una macchina per ciascun livello infrastrutturale, da una coppia di macchine per livello (clustering per garantire l’alta affidabilità del servizio), da più coppie di macchine in cluster per ciascun servizio di ogni livello.

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